La Critica

Riservato, genuino e sincero ha partecipato all'ambiente artistico bolognese raccogliendo positivi pareri dalla critica.

Hanno scritto di lui:

1970
· G.C. su Il Giornale d'Italia, 21-22 gennaio 1970, pag.6
Fiori. Appassiti o succulenti, in angoli di penombra o nella luce acida di finestre velate. Minnella ripropone di tela in tela con umile affetto, colori che si disciolgono nella polvere e nell'umido, e colori che improvvisi si affacciano a porgere un loro particolare gesto di giovinezza.

· Il Giornale d'Italia, 31 gennaio-1 febbraio 1970
Dal pennello di Umberto Minnella (galleria " Il Crocicchio ") prendono forma fiori umidi, che emanano mestizie di muffa e solitudini di cose dimenticate. Ma improvvisamente qualche rosa, ribelle all'oscurità di angoli non frequentali, si accende insospettata nel calore di una luce gentile; e al contrario qualche giallo acido modula di freddi brividi la corona dei petali.

1971
· Il piccolo (Settimanale faentino), n.8,l 27 febbraio 1971
Alla Galleria Comunale "Voltone Molinella " in Faenza espone il pittore Umberto Minnella di Bologna, che presenta una serie di opere floreali che si richiamano ad un linguaggio di primo novecento, allorché il decorativismo marciava di pari passo con l'imperante stile " liberty ", assai di moda negli eleganti salotti culturali. Il Minnella presenta anche paesaggi in chiave moderna e nature morte di un certo impegno.
Alieno da ogni forma cerebrale, l'artista bolognese ha impostato la sua pittura secondo un "cliché" di gusto piacevole, che non tiene conto di astruse ricette, ma conserva la sobrietà dei nostri pittori del passato.

1972
. A.M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori moderni e contemporanei Milano, 1972, Vol. III, pag. 2046 Minnella Umberto. Nato a Lecce il 20 gennaio 1913, risiede, fin dall'infanzia, a Bologna, dove svolge la sua attività. Autodidatta. Ha partecipato a mostre collettive e di gruppo e, nel 1970, lui ha allestito alla galleria "Il Crocicchio" di Bologna una personale ricca di quarantadue opere, riassuntiva della sua molto varia attività pittorica. Tratta la figura, il paesaggio, i fiori, e la sua pittura è molto apprezzata specialmente da abitatori di paesi a clima caldo e vividamente colorato: sue opere, infatti, si trovano a Truyllo (Brasile), Lima (Perù), Campos di Jordan (Stato di San Paolo del Brasile), Brazzaville (Congo).

1973
· Maria Verzeletti su La settimana a Bologna, 20-26 gennaio 1973
Umberto Minnella l'artista dei colori.
"Lei deve amare molto i fiori, li dipinge in tutte le sfumature; nei colori più veri, con un realismo eccezionale "?
"Sì amo i fiori", risponde Minnella, "ma non così appassionatamente, un fiore è molto più genuino di qualsiasi altra cosa, vellutato, colorato, sereno, il volto di una donna (ne faccio molti come vede) è meno percettibile, alle volte sfugge e il riproporre sulla tela le sembianze (vere) di un soggetto vivo risulta un poco drastico".
La pittura di Umberto Minnella (che ha sempre lavorato in altro campo e da nove anni soltanto dipinge) è qualche cosa di toccante, profondo, un figurativo che rende reale con un metodo particolare. Crea gli sfondi delle sue tele e sono rari, realizzati con sapiente maestria tutta personale.
Minnella un artista che conquista immediatamente per la tematica del suo dipingere, una tecnica vera, sfumata, poetica, lirica.

· a. gr. su L'Unità 2 febbraio 1973
U. Minnella dovrebbe dedicarsi soltanto al ritratto e alla figura, eliminando i fiori e perfezionandosi nel paesaggio. Caso raro di un artista bravo laddove la maggioranza degli altri pittori tradizionali trova difficoltà. E' una qualità di cui deve approfittare, abbandonando le scorie del cattivo gusto. Guardate il ritratto di Paola, semplice, efficace, moderno. Galleria Circolo Sardegna.

· Qui Bologna, n.7, 15-21 febbraio 1973
Nato a Lecce il' 20 gennaio 1913. Fin dall'infanzia risiede a Bologna, in via di Frino 16, dove svolge la sua attività. Inizialmente autodidatta, segue poi gli insegnamenti di un artista di notevole valore: il prof. Ferdinando Silva.
Frequenta in seguito la scuola d'arte grafica, allievo di Dino Zuffi. Tratta la figura, il paesaggio, i fiori, aderente ad una tematica di immediata leggibilità di forme, con intonazione moderna e personale. Nel 1970 presenta una sua "personale" alla galleria "II Crocicchio" di Bologna e nel 1971 alla Galleria Comunale di Faenza, riscuotendo larghi consensi di critica e di pubblico.
Nel gennaio scorso al Circolo Culturale del Centro Regione sarda in Bologna, è stata allestita una mostra riassuntiva della sua attività

· Maria Verzeletti su Scena Illustrata, n. 67, Marzo 1973
Minnella ha un curriculum artistico molto consistente anche se, fino a nove anni fa si occupava di tutt'altro lavoro. La sua passione per la pittura risale alla sua prima giovinezza e lì era rimasta ad attendere che egli si ricordasse di lei, iniziasse a dialogare col mondo per mezzo di quelle qualità a lungo tenute nascoste, così rare al giorno d'oggi.
Minnella conquista subito per i colori che sa donare ai suoi fiori, alle sue figure, alle nature morte. Ha esposto di recente una sessantina di quadri, dall'analisi dei quali si delineano le varie fasi della sua arte, scaturita da una passione profonda alimentata da una fervida attività.
Quest'ultima inizia prestissimo, mentre tutta la città dorme e apre il colloquio el pittore con i colori e con il giorno che a poco a poco avanza. Il suo è un verismo eccezionale, scevro da infingimenti e ricco di quelle trovate che solo un appassionato profondo conoscitore dei mestieri della vista sa accostare. Come nelle donne di Campigli, i tratti fisionomici delle figure di Minnella sono così reali e sciolti da sembrare vivi.
I fiori, tantissimi fiori dai colori svariati costituiscono come s'è detto uno dei suoi temi principali.
Gli domando se li ama molto e mi risponde di sì, ma non eccessivamente come si potrebbe credere. Li dipinge perché gli piacciono e perché vuole, esprimere la sua riconoscenza alla loro bellezza; alla bellezza vellutata dei petali, alla ricchezza di vita di una foglia. I suoi soggetti sono dipinti su sfondi ottenuti da un originale impasto cromatico.
E' dai colori che prende vita la pittura di Minnella, dai colori così sapientemente accostati, dalle sfumature particolari che, come tante note musicali si infrangono sulla tela dando l'impressione di una cascata di melodie colorate.

· Nicola Orsini su Epoca, 16 dicembre 1973
Umberto Minnella: un figurativo che guarda il futuro. Artista di raro talento, Minnella ha percorso con tenacia e modestia la dura strada del successo.
Ora è giunto al traguardo e realizza opere di grande valore grafico e pittorico.
Nato a Lecce il 20 gennaio 1913, Umberto Minnella può essere considerato un bolognese. Sin dall'infanzia, infatti, risiede nella città felsinea, ed è qui che ha ricevuto gli insegnamenti artistici.
Completamente integrato nella migliore tradizione culturale bolognese, Minnella si applica con passione all'attività artistica, cui dedica completamente la propria esistenza.
Tratta con la stessa passione la figura, il paesaggio, i fiori. Sempre nella tradizione figurativa, che era e rimane il filo conduttore delle sue opere.
Con vivo senso autocritico riesce ad essenzializzare la tavolozza ed il disegno, giungendo a creare atmosfere nelle quali la poesia regna sovrana. E questo senza ignorare o negare quelle ansie e quei dolori che vengono dal circostante mondo reale, e senza respingere quelle sollecitazioni che premono su ogni uomo che viva consapevolmente il suo tempo.
Dai fondi chiari di una trascorsa stagione il pittore è passato, nelle sue tele più recenti, al rapido fluire dei bruni, di ocre, a più febbrili e sensitivi impasti di colori.
Con la modestia che lo distingue, Minnella si autogiudica così: . In realtà non ha "recuperato" soltanto, ma ha fatto balzi giganteschi.
Ora è un pittore affermato, le cui opere oltre che in Italia sono presenti in raccolte pubbliche e private di Truyllo (Repubblica Domenicana), San Paolo e Campos de Jordao (Brasile), Lima e Tacna (Perù), Brazzaville (Congo). Il suo principale merito artistico è l'immediata leggibilità delle forme, che si accompagna ad una rara dolcezza e a una più che appropriata tonalità dei colori.
Una pittura emotivamente perfetta, verista nel senso moderno, accessibile. Che lascia poco all'immaginazione fantastica, ma nel contempo ci avvince e ci fa meditare, "scritta" con eleganza descrittiva e vivacità di colore, cui fanno riscontro delicate trasparenze di Minnella ha dimostrato specie nelle opere più recenti di aver raggiunto una non comune maestria, una notevolissima capacità artistica, una "maturità" assai rara da trovarsi tra gli artisti di oggi.
La sua molla segreta è la grande passione che lo spinge verso l'Arte, un grande cuore e l'amore per le cose del mondo.
Osservando le sue opere si nota subito che sono veramente sentite, che ci ha messo l'anima. Al di fuori e al di sopra dei manierismi commerciali.
E' l'arte per l'arte, la pittura per la pittura. Senza leziosità inutili, anche se con accuratezza. Di strada ne ha già percorsa molta. E in fretta siamo certi che ne percorrerà dell'altra. E la pittura italiana potrà vantare un maestro in più.

1980
· Gamar su La Famèja Bulgnèisa, n.2, Febbraio 1980
La pittura del Minnella è di un cromatismo non spavaldo, anzi fatto di tinte quiete, ma chiaramente descrittiva, tanto quando vuol rendere il paesaggio come quando vuoi fermare sulla tela un mazzo di fiori; ma dove riesce a nostro avviso più convincente, più personale, è nei fiori; rendere la cerea consistenza di una corolla, riuscire a cogliere un'armonia di colori da un mazzetto di fiori di campo, di alcuni cardi di bosco, di un ramo fiorito appena destatesi in primavera, con pennellata disinvolta e pure attenta alla forma e alla grazia del fiore, non è facile, e il Minnella vi riesce bene.
I paesaggi sono visti attraverso una interpretazione sua particolare di effetti di cielo e di luce, tuttavia reali e credibili anche quando vi mette un tanto di fantasia. Ci convincono un po' meno i ritratti e certe radici contorte, concessione alla stranezza di certe forme di natura, potrebbe continuare per una serie infinita di pezzi, senza dir nulla di nuovo e di sinceramente emotivo.
Un'arte insomma, quella del Minnella, concreta, ancorata alla tradizione, ma con linguaggio attuale, giovanile, valido e fine.

· Alla Ribalta, 3 marzo 1980
Si è conclusa la personale di U. Minnella, composta di numerosi dipinti, opere grafiche e disegni offrenti un panorama completo dell'attività di questo pittore che ha una sua ben precisa connotazione nel contesto del igurativismo bolognese attuale.
L'opera pittorica di Minnella - impegnata anche in quadri di notevole formato - si svolge su di una gamma di toni blandi, a volte soffusi, mutuando dalla natura e dalle immagini reali la suggestione di momenti magici proposti con inconsueta vena poetica.

· Il Resto del Carlino, 19 marzo 1980
Dalla pittura al disegno all'incisione: c'è di tutto in questa mostra perfin troppo gremita. Forse una scelta un pò più coraggiosa avrebbe giovato a porre in risalto i singoli settori cui si dedica, con uguale passione, il non più giovane pittore bolognese. E c'è da dire che alcuni ritratti, proprio per un attento scavo psicologico, sono pezzi di bravura; come gli ultimi paesaggi con radici, distaccandosi dalla rappresentatività, si inoltrano in una dimensione metafisica tutt'altro che disprezzabile.

· Luciano Bertacchini, Trasmissione Rai regionale, 21 marzo 1980
Con le opere del suo ultimo periodo di lavoro Umberto Minnella ha riproposto nella galleria " Portici" di Bologna, un pronto, comunicativo itinerario di marine e paesaggi, di figure e fiori. Attesi, naturali incontri di orizzonti, vegetazioni, oggetti, volti che il pittore concittadino scandisce con sicuro impianto grafico e cromatico, oppure avvolge con atmosfere, luci ammorbidite.
Scorrevoli composizioni di barche, spiagge solitarie, colline bolognesi, dove, Minnella, raggiunge, attraverso una felice eleganza di forme, intensità, felicità tonale; agili " cardi di montagna " tracciati con vivacità, dipinti con emotivi strappi di colore. Alle numerose tele, ai bozzetti, Umberto Minnella, ha aggiunto, disegni, litografie, acqueforti.
Spesso, il ripetersi tematico dei quadri, e nella rapidità del segno, degli effetti chiaroscurali, l'apporto di convincenti bene assimilati mezzi tecnici.

· Otello Martinelli su La Vernice, n.3/4 1980
Umberto Minnella ha inteso presentarsi con una raccolta di lavori che in qualche modo provengono da fasi anteriori della propria attività ha portato oli, tempere e opere grafiche, evidenziando il figurativismo esercitato con senso naturalistico. Non mancano presenze di figure e ritratti, valendosi di un impressionismo contenuto in fusioni dei colori che non lasciano niente all'improvvisazione, avvertendosi l'intendimento di ottenere un'efficacia estetica.